Perché la biomeccanica del ciclismo è importante per gli adolescenti
Per migliorare le proprie performance, e per ridurre al minimo il rischio d’infortuni, la biomeccanica del ciclismo è fondamentale. Lo è per i ciclisti professionisti, ma anche per gli amatori e per gli adolescenti. Perché? Perché posizionarsi correttamente sulla sella consente di esprimere tutto il proprio potenziale, e di avere una pedalata più redditizia prevenendo l’insorgenza di patologie da sovraccarico quali tendiniti, lombalgie e cervicalgie.
La visita biomeccanica per l’adolescente
La visita biomeccanica prevede specifiche fasi:
- montaggio della bici sul rullo;
- valutazione posturale e test fisioterapici;
- valutazione del posizionamento delle tacchette:
- analisi video e giroscopio;
- correzioni sulla bicicletta;
- consigli terapeutici ed eventuali esercizi.
Successivamente alla prima visita, viene fornita assistenza durante l’adattamento e viene programmata una successiva visita di controllo.
Lo specialista prende nota di parametri ben precisi:
- angolo del ginocchio;
- angolo della caviglia;
- angolo del fianco;
- angolo della spalla;
- angolo del gomito;
- dati di movimento del bacino e ginocchia su tutti i piani.
Le misurazioni vengono effettuate prima della regolazione della bicicletta e una volta effettuata la regolazione dei parametri.
Osservando l’adolescente in sella alla bicicletta, il fisioterapista annota i parametri su cui intervenire. Compila dunque una scheda dettagliata, con le immagini e i video che documentano la pedalata prima e dopo aver regolato i parametri in modo ottimale. Infine, nella sezione delle note finali, va ad indicare le regolazioni effettuate in modo che l’adolescente – anche a casa – sappia come mantenere la sua bicicletta nella posizione perfetta per lui.
Utilissima per l’adulto, la visita biomeccanica si rivela fondamentale nell’adolescente. I vizi posturali in età adolescenziale, infatti, devono essere prontamente diagnosticati e corretti affinché non abbiano serie conseguenze. E se ad essere soggetti a posture sbagliate sono molti adolescenti, a prescindere dallo sport che praticano, chi va in bicicletta deve prestare un’attenzione ulteriore: è necessario infatti che la sua posizione in sella sia corretta, per evitare che dia origine ad atteggiamenti di schiena e articolazioni sbagliati, ma anche ad infiammazioni ai tendini per via di una regolazione sbagliata.
Come avviene la visita biomeccanica
La prima fase della visita biomeccanica è il posizionamento della bicicletta sui rulli da allenamento, in modo da ottenere una panoramica d’osservazione ben chiara. Si posiziona dunque una telecamera HD alla giusta distanza, e si chiede all’adolescente di salire a bordo della bici. Quando è in posizione, dopo un breve riscaldamento vengono posizionati i marker sulle sue articolazioni:
- polso;
- gomito;
- spalla;
- bacino;
- femore;
- ginocchio;
- caviglia;
- piede.
Il biomeccanico osserva dunque il ragazzo mentre pedala, e le telecamere acquisiscono le sequenze. Queste, trasferite al software d’analisi dati, forniranno la “diagnosi”. Saranno infatti i dati analitici restituiti dal software ad indicare al biomeccanico come intervenire sulla bicicletta. E, nello specifico, come regolare altezza, inclinazione e arretramento della sella e degli altri componenti della bici. E ancora la lunghezza delle pedivelle, così come la regolazione delle tacchette. Con le modifiche così ottenute, si effettua una nuova acquisizione dati e si procede fino a che i risultati non sono soddisfacenti.
La visita biomeccanica è consigliata nell’età della crescita: i bambini e i ragazzi crescono velocemente, e la loro postura varia al variare del peso e dell’altezza. Ecco dunque che, se si comincia ad andare in bicicletta fin da piccoli, è consigliabile effettuare una visita all’anno durante la fase della crescita e dello sviluppo.
Corretta posizione bici da corsa, come impostarla
La corretta posizione in bici da corsa è fondamentale sia per le performance che per evitare dolori e infortuni. A prescindere che l’obiettivo del ciclista sia di gareggiare o di natura ricreazionale, una posizione errata in sella può essere molto stressante sia per i muscoli che le articolazioni del corpo.
La posizione mantenuta molto più a lungo nel tempo e con meno possibilità di movimento, possono risultare estremamente usuranti soprattutto se il ciclista assume una postura non sostenibile per le proprie caratteristiche fisiche.
Se a questo aggiungiamo l’assenza di ammortizzazione e la tendenza a costruire telai sempre più leggeri, rigidi e performanti, è facile intuire quanto sia importante un attento studio della posizione più confortevole. Senza dimenticare che anche la prestazione, si costruisce sul comfort.
Calcolare la giusta altezza di sella per la bici da corsa
L’altezza della sella su bici da corsa deve permettere alla gamba, ovvero al ginocchio e all’anca di estendersi a sufficienza per poter esprimere la maggior efficienza possibile. L’altezza sella non deve però eccedere, soprattutto in atleti con poca flessibilità.
Questo è il motivo per cui, in generale (ma non sempre vero), l’altezza sella del ciclista è maggiore di quella di un amatore.
Formula per il calcolo dell’altezza sella
Un buon metodo per una prima impostazione dell’altezza sella è la classica formula matematica, che individua l’altezza sella moltiplicando, l’altezza del cavallo espressa in cm per il coefficiente di 0,885.
In maniera ancora più approssimativa, ma sempre valida per una prima impostazione dell’altezza sella, consiste nel metodo “heel” ovvero nel salire in bici ed appoggiare il tallone al pedale, con la gamba totalmente estesa.
Il metodo più accurato e preciso è quello di effettuare un’analisi video professionale o Bikefit, con sistemi come Iver vision, che permettano di valutare l’estensione soprattutto del ginocchio che come standard deve essere compresa fra i 140° e i 150° di massima estensione del ginocchio.